I MacBook Air, ovvero i nuovi notebook "ultra-sottili" di Apple, sono disponibili sia in versione con disco rigido standard da 4200RPM che in versione con disco in tecnologia SSD (Solid State Disk): se si considerano i prezzi ufficiali, il divario tra il modello con SSD e quello senza è di circa $1300.
A questo punto è naturale chiedersi: un tale gap di costo è giustificato dai reali vantaggi offerti dalla tecnologia SSD, peraltro non ancora giunta ad una piena maturazione, in termini, ad esempio, di prestazioni, affidabilità e consumo di potenza del notebook?
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Ad una tale domanda ha cercato di rispondere ArsTechnica, con una sessione di testing che ha coinvolto infatti un MacBook Air con SSD da 64Gb e un MacBook Air con disco tradizonale PATA da 80Gb e 4200RPM, oltrechè un MacBook ed un MacBook Pro. Segue un grafico che riporta le performance misurate in ambiente Photoshop CS3.
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Come si nota dal diagramma, che ricalca l'andamento generale dei test ovvero al variare dei benchmark eseguiti e delle loro impostazioni, e fermo restando che in termini di potenza bruta viene confermato che i MacBook "lite" e Pro sono di un altro pianeta rispetto ai MacBook Air, la differenza tra la versione con SSD dell'Air e quella senza SSD è evidentemente molto ridotta, ove si consideri, peraltro, che la prima è equipaggiata con una cpu Core 2 Duo da 1.8GHz e la seconda con un chip della stessa gamma di Intel ma con una frequenza di clock per core pari a 1.6Ghz.
In accordo al report della fonte, anche l'ulteriore parametro di valutazione rappresentato dalla durata della batteria mostra una sostaziale equivalenza. L'unico punto concretamente a favore del modello con SSD è risultato dunque essere la mancanza dei rallentamenti di elaborazione, tipici, sotto opportune condizioni, dei sistemi a disco meccanico.
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