Apple ha deciso di eliminare la possibilità di eseguire Windows 7 con Boot Camp qualora si utilizzino i nuovi MacBook Pro e i MacBook Air, che sappiamo essere stati annunciati nel corso della prima parte del mese di marzo ed equipaggiati, tra l'altro, con una CPU Intel Core di quinta generazione.
I nuovi MacBook Pro e MacBook Air si aggiungono quindi ai Mac Pro, che fin dal 2013 non possono eseguire nativamente Windows 7 mediante Boot Camp: naturalmente questo OS di casa Microsoft è comunque utilizzabile a patto di fare ricorso a un software aggiuntivo di virtualizzazione, come gli ampiamente noti Parallels o VMWare, da lanciare su Mac OS X al fine di creare una macchina virtuale.
La mancanza di compatibilità di Windows 7 con Boot Camp nel caso dei nuovi MacBook Pro e MacBook Air non deve comunque essere inquadrata come una strategia del marketing Apple finalizzata a contrastare il Sistema Operativo W7 di MS: essa deve essere piuttosto messa in relazione con la obsolescenza dello stesso, ove si consideri anche che nel corso della prossima estate è atteso il lancio di Windows 10.
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