Il successo commerciale della device iPhone di Apple sta innescando ripercussioni in tutto l'indotto legato alla componentistica elettronica necessaria per la sua produzione; tuttavia il settore dove è maggiormente sentito l'"effetto iPhone" è quello legato memoria flash basata sulla tecnologia di tipo NAND, impiegata da Apple per l'implementazione dei circuiti di memorizzazione del suo telefono.
In accordo a una stima proveniente dall'agenzia specializzata iSuppli, infatti, nel 2010 ogni iPhone richiederà una quantità media di memoria NAND per la sua realizzazione pari a 35.2GB mentre il numero complessivo di iPhone venduti sarà pari a ben 33 milioni, con un incremento di circa 31.5 punti percentuali rispetto al 2009.
Questi volumi in gioco da un lato determineranno la crescita del fatturato legato alla fabbricazione di memoria NAND, che nel 2010 supererà la soglia dei 18 miliardi di dollari, con un incremento del 34% rispetto al valore raggiunto nello scorso anno, e dall'altro determineranno una situazione di stress per le unità di produzione dei chip di NAND, con conseguente penuria degli stessi sul mercato.
Questo fenomeno è connesso anche all'effetto domino innescato dall'iPhone nella misura in cui sono numerosi i competitor della soluzione di Apple in arrivo; tra essi il Motorola Droid, l'HTC Android Iris, il Palm Pre e il Google Nexus One. Tutti differenti dall'iPhone, anche in termini del meccanisco utilizzato per lo storage dei dati. Che però sarà legato comunque all'impiego di microSD card esterne, anch'esse basate sulla tecnologia NAND Flash.
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