Il normale funzionamento di un programma prevede il caricamento di questo in memoria centrale prima che il processore possa eseguirlo: non solo la RAM però può contenere i dati necessari all'esecuzione del software. In talune fasi infatti anche delle aree del disco rigido sono indirizzate "come se" facessaro parte della più veloce RAM. E' questo, in prima approssimazione, il concetto di swap file, da sempre oggetto di attenzione da parte di "quelli che ottimizzano".
Ma è davvero così rilevante, ai fini delle prestazioni di una macchina in ambiente x86, estendere il setup del sistema anche alla memoria virtuale? Scopriamo la risposta di Microsoft, in un'articolo intitolato: Optimize Virtual Memory for Performance in Windows XP e visualizzabile cliccando su questo link.
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